05.10.2021

Vendemmia e cambiamento climatico- Rebecca

La vendemmia qua a Borgo Stajnbech è andata molto bene ed è terminata. La grandine è stata abbastanza clemente con noi e il clima durante la raccolta ha aiutato ad avere vini bianchi molto profumati e vini rossi strutturati.

 

Però nel mondo non ci siamo solo noi e non si può guardare sempre solo al proprio piccolo orticello (in questo caso, vigneto).

Tantissime vigne sono state massacrate da grandine e gelate dovute al cambiamento climatico e la vendemmia non è andata bene per tutti.

Considerato che penso che si va avanti bene se si va avanti tutti insieme, ho riflettuto sulla situazione minacciosa e voglio condividere con voi il mio pensiero.

 

Quando acquistate una bottiglia di vino ricordate sempre che dietro spesso c'è un vignaiolo che guarda fuori dalla finestra mentre il lavoro di un anno sfuma davanti ai suoi occhi a causa una grandinata di 5 minuti.

Si sveglia una mattina di aprile e trova i germogli bruciati dalla gelata.

Il forte vento spezza le sue viti e le rovescia.

Le nuove malattie della vite seccano la pianta.

Un'alluvione ha inondato i suoi vigneti.

 

Ma il vignaiolo mette in preventivo anche questo. Lo sa che ha un'azienda senza un tetto.

E si stringe un buco della cintura e va avanti, come direbbe mio papà, sperando non succeda nuovamente.

Ma stiamo andando incontro ad una situazione difficile da affrontare a causa del cambiamento climatico.

Le varietà di uve coltivate in una decina di anni potrebbero non vivere più in accordo con il clima che le ospita e il vignaiolo dovrà ripiantare, aspettare 3 anni per la produzione, imparare a conoscere nuove varietà ed a vinificarle.

Il vignaiolo sa già che il maltempo può rovinare tutto ma non ha le tasche tanto profonde da ripararne i danni ogni anno per sempre.

Spero che nel mondo venga recepita la gravità della situazione per l'agricoltura.

Sono sicura che se i soldi crescessero sugli alberi ci sarebbe molta più attenzione alla natura.

Rebecca